PROGETTO VALKISNACK

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VALORIZZAZIONE DEI KIWI DI MINOR PREGIO PER DIMENSIONE E FORMA PER LA PRODUZIONE DI SNACK NATURALMENTE RICCHI DI COMPOSTI FUNZIONALI AL METABOLISMO UMANO.


PROGETTO FINANZIATO A VALERE SULLE RISORSE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (PSR) EMILIA ROMAGNA 2014/2020

Operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura (focus area 5 C). Contributo ricevuto pari a euro 35.836,98.


Jingold S.p.A. partecipa al progetto ValKiSnack in qualità di partner di progetto

Secondo uno studio condotto dalla FAO (2011), ogni anno, nel mondo, vengono sprecati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo di cui l’80% ancora consumabile. Le perdite e gli sprechi di cibo avvengono a diversi livelli della catena di approvvigionamento alimentare, in particolare nella fase produttiva, distributiva e del consumo.

In questo contesto, il progetto ValKiSnack, finanziato dalla regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (Focus area 5C), aveva come obiettivo generale il recupero funzionale degli scarti di produzione della coltura Actinidia (frutti di minor pregio per dimensione e forma), attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie produttive, per l’ottenimento di snack di frutta ad alto valore funzionale. Inoltre, questo progetto era focalizzato sulla valorizzazione nella filiera energetica attraverso la digestione anaerobica degli scarti di produzione. Durante il progetto sono stati ottenuti diversi prodotti nei laboratori di DISTAL (UNIBO), quali:

  • Snack rondelle (Kiwifruit-chips): fettine di Kiwifruit essiccate a differenti temperature.
  • Kiwifruit in polpa: polpa di Kiwifruit miscelata con altri frutti e ortaggi, stabilizzata attraverso il classico trattamento di pastorizzazione, un processo di omogeneizzazione a temperatura ambiente e ad alta pressione e la combinazione di entrambe queste tecnologie.
  • Snack essiccato ad aria (foglietto di Kiwifruit) o liofilizzato (Kiwi finger o barretta): polpa di Kiwifruit miscelata con altri frutti e ortaggi sottoposta ad essiccazione, nel caso del foglietto, e liofilizzazione, per ottenere Kiwi finger.

Per tutti i prodotti sono state eseguite le analisi chimico-fisiche (sostanza secca, attività dell’acqua, colore, consistenza), nutrizionali (contenuto in vitamina C e in polifenoli, capacità antiossidante) e sensoriale. I prodotti ottenuti hanno presentato un alto contenuto in composti bioattivi, sono risultati stabili microbiologicamente, ed erano graditi dal punto di vista sensoriale. Inoltre, è stato calcolato il potenziale metanigeno teorico dei residui di lavorazione (prevalentemente bucce di Kiwifruit) attraverso la conversione in mais equivalente e la determinazione del risparmio di mais nella filiera della digestione anaerobica. In questo modo è stato possibile valorizzare ulteriormente il sottoprodotto, ottenendo, così, un migliore impatto economico e un minor impatto ambientale. Infine, i risultati ottenuti sono stati divulgati nelle scuole con il fine di favorire una miglior cultura alimentare tra i giovani.

Il progetto ha pertanto dato vita ad importanti nuovi prodotti che ci auguriamo possano entrare a breve nelle abitudini quotidiane di tutti i consumatori combattendo in questo modo gli elevati scarti di lavorazione.

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